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Crescita personale oltre la comfort zone nel kitesurf

superare la zona comfort in una crescita personale

Accettare l’insicurezza per superare i tuoi limiti

Crescita personale nel kitesurf

Crescita personale comincia dove finisce la tua zona di comfort. Questa è una classica citazione nel mondo della crescita personale che forse avrai letto almeno una volta nella vita studiando specifici libri di testo riguardanti questo importante argomento.

Un modo efficace per dire che se vogliamo apprendere, migliorare, e raggiungere degli obiettivi, dobbiamo necessariamente spingerci fuori dai nostri abituali confini e sopportare il disagio che ne consegue. Se invece stiamo sempre lì nel nostro, a fare le solite cose e magari anche sbagliate, illudendoci di fare o essere chi in realtà non si è, il rischio è di non fare nessun passo avanti.

La crescita personale nella tua comfort zone

Crescita personale nella tua zona comfort
Crescita personale nella tua zona comfort

L’origine dell’espressione comfort zone non è molto chiara. Si tratta di un modo di dire abbastanza comune nella lingua inglese. Potrebbe essere stato utilizzato la prima volta per indicare quell’intervallo di temperatura – che è compreso tra i 19 e i 26 gradi – in cui generalmente le persone stanno bene, senza sentire né freddo né caldo.

L’esatta definizione di comfort zone è: “una condizione mentale nella quale una persona prova un senso di familiarità, si sente a suo agio e nel pieno controllo della situazione, senza sperimentare alcuna forma di stress e ansia”. Insomma in parole povere, tipicamente quando siamo seduti sul divano di casa a guardare la nostra serie Tv preferita”. Stessa cosa quando siamo in ufficio a svolgere del lavoro di routine. O se stiamo facendo la spesa al supermercato sotto casa….OH….quando pratichi uno sport con l’assoluta consapevolezza di ciò che fai e sei.

Ora la domanda è: perché una persona dovrebbe desiderare di uscire dalla sua zona di comfort in una crescita personale di vario tipo?

Non stiamo forse bene facendo cose che ci mettono a nostro agio, senza stress, senza fretta, senza paura? Da un certo punto di vista senza dubbio si. Abbiamo bisogno di essere in quella zona per poterci rilassare e sentirci protetti e al sicuro.

Il problema però è che mantenersi sempre entro i confini della nostra zona di comfort non è molto salutare se cominciamo a ragionare in termini di prestazioni, produttività e obiettivi da raggiungere.

Nel kitesurf le cose sono un po’ diverse e non perché non esiste una confort zone, ma semplicemente perché quella confort zone che dovresti avere per poi progredire non ti viene quasi mai insegnato a riconoscerla e a viverla consapevolmente facendoti credere di poterla acquisire in poche ore di sterili lezioni. Uno dei tuoi veri motivi del non progresso.

La crescita personale comfort zone e stress

Crescita personale nel kitesurf oltre lo stress
Crescita personale nel kitesurf oltre lo stress

Il motivo per cui abbiamo bisogno di uscire dalla nostra zona di comfort è che finché restiamo lì le nostre prestazioni saranno piatte e inconsistenti impedendo alla nostra crescita personale di progredire. Non c’è curva di apprendimento, non c’è miglioramento. Pensaci da quanti anni pratichi il kitesurf? Da quanti anni fai sempre le stesse 4 cose? Da quanti anni desideri e sogni di fare un salto di qualità? Da quanti anni desideri migliorare la tua crescita personale?

Anders Ericsson riconosciuto psicologo a livello internazionale ricercatore sulla natura psicologica dell’esperienza e delle prestazioni umane autore di diversi importati testi tra cui “numero uno si diventa” studiando un gruppo di violinisti del conservatorio di Berlino, aveva capito che ciò che distingueva un bravo violinista da uno eccellente era la quantità di pratica formativa. Non una pratica qualunque, ma un esercizio intenso, svolto per lo più in solitudine e diretto in modo intenzionale a superare i propri limiti e punti deboli.

In altre parole, ad avere più successo erano i violinisti disposti a uscire dalla propria zona di comfort musicale, spingendosi ogni giorno un po’ oltre. Spingersi oltre l’ambito in cui ci sentiamo sicuri e a nostro agio comporta sempre affrontare un po’ di fatica, insicurezza, stress ma fondamentale per la propria crescita personale.

Lo stress è la risposta del nostro organismo quando si sente messo sotto pressione da qualcosa. È una risposta a-specifica che si attiva ogni volta che per un motivo o per l’altro abbiamo la sensazione di dovere fare appello a tutte le nostre facoltà fisiche e mentali per cavarcela in una qualche situazione… che sia scappare da una tigre affamata o superare l’esame per la patente di guida o affrontare un ad esempio un semplice back roll con stile ampiezza e altezza.

Tu sai benissimo che questo nel kitesurf è all’ordine del giorno, compromettendo la crescita personale di moltissimi appassionati.

Quando siamo nella zona di comfort, siamo molto tranquilli e rilassati ma ci manca quello stimolo necessario a dare il meglio di noi stessi.
Se qualcosa ci pungola – una scadenza sul lavoro, una motivazione molto forte, un esame da superare, una meta da raggiungere, una minaccia da cui difenderci – ci troviamo spinti fuori dalla zona di comfort. Sperimentiamo in una certa misura stress, ansia, incertezza. Siamo particolarmente vigili e attenti. Questa è la zona ottimale di apprendimento, quella in cui siamo capaci di imparare cose nuove, di migliorare, di superare i nostri limiti.

Lo stress in questo caso è funzionale a rendere ottimali le nostre prestazioni e a migliorare la crescita personale. È la situazione in cui si trova lo studente preparato prima di un esame, o l’atleta prima di una gara. Lucido, concentrato, teso verso l’obiettivo.

Però se lo stress e il disagio superano il livello ottimale allora la situazione si ribalta: troppa insicurezza, troppa ansia portano a una situazione di panico in cui non si può più funzionare bene. Se l’ansia e la paura prendono il sopravvento, le nostre prestazioni calano. Sperimentiamo confusione, difficoltà di concentrazione, andiamo nel pallone.

Ora ti faccio un esempio nel kitesurf. Il vento forte ti mette spesso in uno stato di ansia e stress alzando inevitabilmente la tua soglia di attenzione. Ora se questi stati ti creano una sorta di panico o insicurezza la tua crescita personale verra a mancare. Se invece L’ansia e lo stress alzano solo il tuo livello d’attenzione quello è sicuramente la posizione ottimale per imparare.

La crescita personale allargare la comfort zone

Crescita personale nel kitesurf allargare la zona comfort
Crescita personale nel kitesurf allargare la zona comfort

Cosa succede quando ci spingiamo fuori dalla zona di comfort e raggiungiamo la zona ottimale di apprendimento? Le nostre prestazioni migliorano, può esserci un picco nel quale apprendiamo una nuova abilità, superiamo uno scoglio. Poi ci abituiamo nuovamente. Abbiamo superato un limite. Ci siamo portati al livello successivo che a quel punto diventa parte della nostra zona di comfort.

È un po’ come guidare l’auto. Se sei con la tua macchina, quella che guidi da anni, ti senti sicuro e vai senza nemmeno pensarci. Se cambi auto c’è una fase in cui ti senti un po’ a disagio. Non conosci bene le misure della macchina nuova, non sai come risponde ai comandi.
Dopo un po’ che la guidi però ti diventa familiare e torni a sentirti comodo e rilassato. La tua zona di comfort si è allargata e adesso comprende la guida della tua nuova auto.

La cosa interessante è proprio questa: che la zona di comfort si può espandere. Quello che oggi ci mette a disagio, ci fa sentire insicuri e sotto stress, domani potrà farci sentire assolutamente tranquilli e padroni della situazione. Sappi che la tecnica d’insegnamento di Artofkitesurf poggia su questi principi fondamentali della formazione sviluppati, studiati e praticati da anni di sport.

Per arrivarci però dobbiamo avere abbandonato la nostra comfort zone accettare il disagio che questo comporta. Se non passiamo di qui, se cerchiamo di evitare sempre il disagio e l’insicurezza restiamo inchiodati dove siamo e la nostra crescita personale sarà ZERO.

È meglio il diavolo che conosci

Nella lingua inglese c’è un’espressione che mi piace molto: –better the devil you know – è meglio il diavolo che conosci. Significa che spesso si preferisce restare in una situazione negativa che però conosciamo molto bene piuttosto che rischiare di affrontare l’incertezza del cambiamento.

Questa è la trappola della zona di comfort. Non è detto infatti che nella nostra zona di comfort ci stiamo davvero bene. Qualche volta ci stiamo male, ma siamo per così dire a nostro agio nel disagio semplicemente perché ormai ci siamo abituati, ci è familiare, non ci richiede sforzi aggiuntivi. In una crescita personale non può esistere una tale situazione. Eppure nel kitesurf esiste molto spesso ciò che stai leggendo.

Un esempio che mi viene in mente al riguardo è ritrovarsi a fare una determinata manovra che non ci piace e non ci convince nella sua realizzazione eppure non si fa nulla per cercare di cambiarla per renderla più credibile affidandosi sempre a chi non fa altro che illudere o confondere le vostre aspettative. Quante volte molte persone per paura, insicurezza, per mancanza di coraggio ed energie non vogliono affrontare il cambiamento? Pensaci io conosco alcune persone che nei propri rapporti di coppia, o nelle amicizie, preferiscono essere e rimanere scontenti piuttosto che essere felici e soli. Questa ad esempio è la loro zona di comfort.

La crescita personale insegnamenti per concludere

Crescita personale nel kitesurf la formazione
Crescita personale nel kitesurf la formazione

Questo concetto di zona di comfort in una nostra crescita personale nel kitesurf è interessante perché ha diversi livelli di interpretazione. Volendo riassumere per punti gli insegnamenti che puoi e possiamo trarre da questo articolo, io direi questo.

Per crescere, migliorare, imparare, raggiungere un obiettivo per una crescita personale dobbiamo per forza uscire dalla nostra zona di comfort. La pretesa di muoverci sempre sopra un terreno stabile e ben battuto non ci porta lontano.

Per uscire dalla zona di comfort è necessario accettare e fronteggiare il disagio. Dobbiamo stare scomodi, fare fatica, sperimentare un po’ di insicurezza e di ansia per potere passare al livello successivo

A volte possiamo sentirci nella nostra comfort zone con situazioni che ci vanno strette e che ci deludono. Possiamo restare bloccati in situazioni che non ci piacciono solo perché il cambiamento ci spaventa. Possiamo essere così abituati a provare preoccupazione o tristezza da sentirci a disagio con le emozioni positive. In tutti questi casi la zona di comfort si trasforma in una vera e propria gabbia. Ci tiene inchiodati lì, perché non troviamo il coraggio di affrontare il cambiamento per paura di scoprire il tempo perduto.

Uscire dalla comfort zone è in gran parte dei casi positivo per una nostra crescita personale: possiamo apprendere nuove abilità, nuove abitudini, migliorare le nostre prestazioni, trovare il coraggio di cambiare una situazione che in realtà non vogliamo. Occhio però che non dobbiamo sempre per forza spingere per superare i nostri limiti. Abbiamo bisogno anche di stare nell’agio, di sentirci al sicuro, protetti e guidati da chi sa vivere questi stati mentali. Ogni tanto abbiamo bisogno di tornare a casa per riconoscere concretamente la nostra crescita personale e questa casa oggi in Italia ti è stata costruita e si chiama ARTOFKITESURF.

Comfort zone lo stato che determina la tua crescita personale nel kitesurf come nella vita.

Leggi anche: “comunicare nel kitesurf è una responsabilità qualunque sia il contesto”.

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